mercoledì 5 ottobre 2011

Ferriera di Servola: perchè la Regione FVG non mette lo stesso impegno speso per la CAFFARO di Torviscosa ???


Dopo circa 10 anni dalle prime dichiarazioni dell' On. Antonione sulla volontà di chiudere la Ferriera (era il 2001) e i continui annunci e minacce dell’ ex sindaco Dipiazza, ci troviamo al punto di partenza, ma con un differenza fondamentale rispetto al 2001: stiamo attraversando una crisi epocale sotto il punto di vista occupazionale, sociale, economico e finanziario, cosa che certo non aiuta ma fa emergere il doloso ritardo delle istituzioni che si sono servite del caso Ferriera solo per interessi elettorali.

Oggi comunque la situazione della Ferriera è questa:

- grave situazione finanziaria del Gruppo Lucchini ( 700 Milioni di debiti con le banche)

- difficile situazione ambientale, alla quale adesso l'amministrazione comunale vuole metter mano, integrando l'AIA con nuove e più scrupolose prescrizioni (Ass. Laureni)

- prospettive occupazionali critiche anche in assenza di un piano industriale realistico e sostenibile

- assenza di concreti progetti alternativi all’attuale impiego da inserire in alcune zone libere nell'area ex acciaieria

Si potrebbe affermare che ci sia una volontà effettiva e comune della Regione FVG e del governo (i soli enti che possano intervenire in termini legislativi e finanziari) solo se si cercasse concretamente la via della riconversione, ad esempio iniziando da una progettazione seria di utilizzo di questi spazi, nel qual caso il Comune farà la sua parte (e già lo sta facendo) con tutti i limiti di poteri, competenze e risorse che una amministrazione comunale ha. In caso contrario saremmo al punto di partenza e continueremo a sommare ritardi su ritardi.

Rapporti con ELETTRA e conseguenti pagamenti della fornitura di GAS siderurgico: le criticità sono rappresentate dal credito attuale della SERVOLA S.p.A di circa 16 milioni di euro e dalla ipotizzata uscita anticipata dal CIP 6.

Rapporti di carattere industriale con SERTUBI: con l'entrata della società indiana Jndal la quale gestirà per 5 anni il tubificio, la Ferriera dovrà garantire la fornitura di ghisa giornaliera.

Non va dimenticata neanche la LINDE Gas che comunque è nell'orbita del comprensorio della Ferriera.

C'è il progetto di una nuova Centrale termoelettrica alla quale abbiamo detto NO in modo chiaro non soltanto perché veniva ipotizzata l’alimentazione con il GAS proveniente dal rigassificatore, ma anche perché questo progetto si collegava e prevedeva l’utilizzo dell’acqua raffreddata in uscita dal rigassificatore, un impianto che nessuno vuole.

Per ultimo pare che nessuno, Regione o Governo, si sia posto il problema che l'ipotetica dismissione della Ferriera non può avvenire per gradi, proprio per la sua particolarità impiantistica; quindi, quando forse un giorno si chiuderà la Ferriera, la chiusura avverrà nell'arco di 48 ore. Fino a quel momento tutti i lavoratori dovranno rimanere al loro posto e non si potrebbe fare diversamente in ragione del ciclo produttivo integrale.

Un commento molto critico va fatto alla presa di posizione del Consiglio Provinciale, il quale ha auspicato la chiusura in tempi relativamente brevi della Ferriera, senza porsi il problema occupazionale e sociale che ne deriverebbe se si continuasse con il metodo dei tavoli che addormenta e non risolve i problemi.

Per contro in una situazione quasi analoga in termini ambientali, sociali e occupazionali (270 dipendenti diretti e 600 dell'indotto ) la Regione FVG, coadiuvata dal governo nazionale, con grande impegno ha lavorato alla soluzione del problema della CAFFARO di Torviscosa e a quanto pare oggi buona parte delle criticità sono state risolte.


CAFFARO - Torviscosa:
L'11 settembre 2008 avviene il sequestro dell'impianto di cloro/soda operato dai carabinieri del NOE di Udine. Dopo il sequestro, l'azienda controllata dal Gruppo SNIA presenta ricorso per la riapertura con la documentata promessa di un rimodernamento dell'impianto, richiesta bocciata dal Tribunale di Udine.
Ora pare che buona parte dei problemi siano stati risolti. Per le bonifiche pare che ci sia in atto una transazione del danno ambientale con lo stato affinchè non avanzi pretese di risarcimento ai nuovi investitori. C'è un progetto che verrà realizzato di un nuovo impianto di cloro/soda al quale partecipano importanti società chimiche (BRACCO - BERTOLINI, accompagnate da FRIULIA) ed è iniziata la fase di sblocco di un importante area all'interno del perimetro del sito inquinato di interesse nazionale.
Settembre 2008 - Settembre 2011: sono passati 3 anni !


Ora la domanda è questa: perchè per la CAFFARO e il territorio circostante la Regione FVG e il governo nazionale si sono prodigati ed impegnati allo spasimo, risolvendo al questione in 3 anni, mentre a Trieste per la Ferriera si annunciano solo tavoli e incontri vuoti come ha ben denunciato il Sindacato.

Lo stesso impegno che la Regione FVG e Governo hanno profuso per la CAFFARO di Torviscosa lo vorremmo anche qui da noi. Lo vogliono i lavoratori della Ferriera, lo vogliono i cittadini che giustamente si lamentano per le conseguenze ambientali ma lo vuole soprattutto l'economia e lo sviluppo della nostra città.


Roberto Decarli,
consigliere comunale per la lista "Trieste Cambia"