giovedì 26 gennaio 2012

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE


Oggetto: Situazione della Ferriera di Servola - Azioni a sostegno dei lavoratori e dell'economia


Durante l'incontro che abbiamo avuto lunedì 16 alle ore 18.00 con una folta delegazione di lavoratori della Ferriera e Sertubi, guidati dai loro rappresentanti sindacali, è stata rappresentata la drammatica situazione in cui si sta dibattendo lo stabilimento e conseguentemente l'incerto futuro dei lavoratori e di quanti sono impiegati nell'indotto.
Quanto descrittoci è confermato anche da alcuni elementi in nostro possesso. ll parco minerali è al di sotto del limite minimo fisiologico per garantire una produzione a medio periodo dell’AF03.

Si prende atto del contenzioso in essere tra Ia Ferriera ad Elettra riguardante la fornitura del gas siderurgico, come previsto dagli accordi stipulati negli anni passati, rispondenti alle norme del CIP 6 in scadenza nel 2015.
Ne consegue l'insostenibilità economica di tutto il ciclo produttivo siderurgico, ad iniziare dai necessari ma mancati interventi manutentivi sugli impianti, finalizzati alla riduzione al contenimento e all'abbattimento dei fumi e polveri che molto spèsso vèngono segnalati non solo dai lavoratori ma da tutta la popolazione residente nel circostante territorio.

Ancora: la situazione finanziaria del gruppo Lucchini è in una fase a dir poco drammatica e cio riduce le speranze che ci sia una volontà imprenditoriale di proseguire l’attività produttiva dello stabilimento.

La Sertubi, utilizzatore ed ottimizzatore della ghisa prodotta dalla Ferriera, sta pagando e purtroppo pagherà le conseguenze di questa difficile situazione.

Infatti come per la Ferriera anche per Sertubi la fornitura della ghisa liquida a temperatura di lavorazione, rende economicamente sostenibile la produzione del tubificio in assenza dei notevoli costi energetici necessari alla rifusione della ghisa solida.

Aggiungiamo poi che sono mesi che le ditte dell'indotto si stanno dissanguando per mantenere l'attività nello stabilimento nella speranza di essere pagate.

Consideriamo poi la crisi finanziaria e produttiva che sta pesando in Italia, in Europa e nel resto del mondo; tutto ciò induce a pensare che queste entità produttive siano in un vicolo cieco dal quale sarà difficile uscire senza il sostegno forte e deciso e convinto delle istituzioni superiori.

Visto l'aggravarsi della situazione il Consiglio Comunale non può rimanere silente.

A conclusione di questa reale rappresentazione di uno dei Punti Più critici della nostra città e del suo futuro credo vadano ringraziati tutti coloro che si stanno prodigando Per tentare di risolvere questa annosa e preoccupante vicenda sopportata da troppi anni dai lavoratori e dalle loro famiglie, ma anche dai cittadini di Servola per i noti problemi ambientali.

Se molti ipotizzano il 2015 come data della fine di un ciclo inevitabilmente collegato alla conclusione dei benefici del CIP 6, noi riteniamo invece che il 2015 Possa essere l'anno della
partenza della riqualificazione ambientale ed occuPazionale attraverso una riconversione produttiva dell'impianto compatibile con elementi come salute e lavoro, elementi i quali non vanno disgiunti e che hanno creato finora tra lavoratori e cittadini solo contrapposizioni dannose.

Pertanto siamo qui a chiederle con estrema urgenza ed entro il 1 febbraio un incontro con tutto il Consiglio Comunale di Trieste per parlare delle varie sfaccettature della questione Ferriera.


Iztok FURLANIČ (presidente del Consiglio Comunale)
Roberto DECARLI (Trieste Cambia)
Giovanni Maria COLONI (Partito Democratico)
Marino SOSSI (Sinistra, Ecologia e Libertà)
Marino ANDOLINA (Federazione della Sinistn)
Paolo BASSI (ltalia deiValori)
Patrick KARLSEN (Libertà Civica Cittadini)
Everest BERTOLI (Popolo della Libenà)
Maurizio FERRARA (Lega Nord)
Carlo GRILLI (Lista Civica Dipiazza)
Franco BANDELLI (Un'Altra Trieste)
Michele LOBIANCO (Futuro e Libertà per I'lalia)
Paolo MENIS (Movimento 5 stelle Trieste)

martedì 24 gennaio 2012

Bucci chi...??? l'attuale consigliere regionale e comunale ?


Nota stampa del consigliere comunale Roberto Decarli


Bucci è troppo preso dalla sua sconsiderata vanità, dall'ammirarsi allo specchio e illudendosi, compiaciuto, che basta un vestito gessato per sembrare un nobile inglese dello Yorkshire ed altresì affascinato nell'ascoltarsi e leggersi, che spesso confonde o rimuove il suo vissuto con ciò che veramente è accaduto e che lo ha visto protagonista in Comune e in Regione per un periodo di tempo piuttosto ampio.
L'ultima sua uscita conferma ciò che da tempo abbiamo notato: non si concentra, pensa ad una cosa e ne dichiara un'altra.

Lo smemorato Lord, riferendosi criticamente ad alcuni consiglieri presenti sabato alla conferenza stampa dei lavoratori della Ferriera e dei sindacati, dimentica che dal 1999 al 2006 è stato consigliere di maggioranza durante la prima e seconda amministrazione DiPiazza e dal 2006 al 2008 sempre con l'amministrazione DiPiazza, è stato Assessore all'Ambiente, successivamente (e tutt'ora) è consigliere regionale della giunta Tondo.
Quindi è da almeno 12 anni che faceva e fa parte della maggioranza che governa la città e la regione (o almeno faceva credere di governare, a questo punto vien da pensare) ed ora, con la sua contestuale presenza in consiglio regionale e consiglio comunale, è presente anche in veste di oppositore !
Dopo questo intenso periodo da amministratore in cui ha dato dimostrazione di stile, di eloquio e, marginalmente, di politica, dichiara: “I consiglieri risoluti ad accusare la politica, dimenticano di farne parte attiva e di aver scaldato i banchi del Consiglio e della Giunta per almeno 10 anni senza aver avanzato proposte concrete", non avendo ancora ben compreso quindi chi era in Giunta e cosa faceva.
Ma il nobile e dinamico Bucci in questi anni dov’era? sfilava con i suoi gessati, forse per qualche sarto...friulano?
A Trieste non ci siamo mai accorti che abbia fatto qualcosa, né per gli abitanti di Servola, né per i lavoratori della Ferriera.


Roberto Decarli,
consigliere comunale per la lista "Trieste Cambia"

lunedì 23 gennaio 2012

MOZIONE URGENTE


Trasferimento attività di alcuni Servizi Portuali


PREMESSO che tra gli obiettivi fondamentali il Comune di Trieste "persegue l’impegno e la collaborazione con gli Enti deputati al potenziamento ed allo sviluppo delle attività portuali", sarebbe ancora da aggiungere "e operazioni collaterali" (art.6 – punto 17) mentre nel programma amministrativo del Sindaco Cosolini nel capitolo "Trieste città del mare" si sottolinea che “fondali, spazi e professionalità legate al mare vanno pienamente valorizzate”

PRESO ATTO di tutto ciò si ritiene quindi compito e responsabilità anche del Consiglio Comunale farsi carico di tutte quelle problematicità che potrebbero frenare lo sviluppo economico e occupazionale della nostra città ed in particolare quei settori collegati alle operazioni marittime e servizi portuali

Il caso della CRISMANI Group al quale l’Autorità Portuale ha fatto pervenire ed intimato la disdetta a lasciare la sede operativa del Punto Franco Vecchio in quanto l’area e lo specchio d’acqua antistante sarebbero inclusi nella concessione alla Società PORTOCITTA’ pare in fase di prossimo utilizzo, sta creando serio allarme alla Società e agli stessi dipendenti. Tutto questo se non mediato nell’interesse della città potrebbe inevitabilmente
innescare una situazione di crisi economica e occupazionale del settore la quale aggraverebbe ulteriormente le già evidenti difficoltà cittadine

APPURATO che la CRISMANI Group per svolgere le numerose sue attività (servizi portuali, navigazione, difesa del mare, servizi ecologici e bonifiche ambientali, cantieristica) deve necessariamente avere la disponibilità di una banchina sufficientemente dimensionata dove attraccare le unità nautiche ed i pontoni della sua flotta di servizio (circa 30) per un totale di 160 dipendenti, ai quali va sommato un altro significativo numero di lavoratori creato dall’indotto

CHE detta società sta investendo, ristrutturando un capannone per le lavorazioni a terra nella zona di via Caboto in prossimità del canale navigabile (EZIT), sarebbe disponibile e pare stia già elaborando un progetto preliminare che preveda la collocazione sullo stesso canale l’insieme delle attività ed esigenze della CRISMANI Group.

TENUTO CONTO che per trasferirsi operativamente, la CRISMANI Group necessita di una banchina di approdo, in ragione di questa motivata esigenza il precedente Presidente dell’AP di Trieste il dott. C.Boniciolli aveva proposto alla società e firmato una lettera d’intenti propedeutica alla concessione demaniale dell’area della banchina ex Vetrobel avente le dimensioni adatte all’operatività e ai Servizi della CRISMANI (300m circa).

CHE di tutta questa vicenda ne è a conoscenza il Prefetto di Trieste, le categorie economiche e sociali, le quali sono ben consapevoli che se non si riuscirà a trovare una soluzione soddisfacente, i primi a pagare saranno i 35 dipendenti che rischiano il posto di lavoro

CONSIDERANDO quanto sopra esposto e TENUTO CONTO della grave crisi occupazionale in cui si sta dibattendo la nostra città


si invita
il SINDACO e l’ASSESSORE COMPETENTE


congiuntamente alle autorità governative presenti sul territorio e gli enti interessati (Autorità Portuale, EZIT)

1) verificare ogni possibile soluzione del problema, coinvolgendo in questo anche il Comitato Portuale.

2) rappresentare in tutte le sedi istituzionali e non la seria preoccupazione del Consiglio Comunale se non si addiverrà in tempi brevi ad una giusta ed equa conclusione di questa vicenda.

3) trasmettere e sostenere presso l'Autorità Portuale di Trieste che la CRISMANI Group non potrà trasferirsi in altra sede fino a che non verrà definito e realizzato il citato progetto della nuova sede operativa nel canale navigabile, pena l’immediata perdita del posto di lavoro di 35 persone.


Roberto Decarli,
consigliere comunale per la lista "Trieste Cambia"

Trieste, 30 dicembre 2011...


Conferenza stampa: Gli auguri non bastano...

Se dobbiamo parlare delle prospettive di sviluppo per la nostra città è evidente che dobbiamo tener conto della posizione di partenza nella quale ci troviamo.

Affrontando un tema di questa portata, considerando la situazione economica, finanziaria ed occupazionale attuale, è necessario essere credibili e non bloccati ideologicamente in ragione dell’appartenenza ad un partito. Con un po’ di presunzione, pensiamo di avere le caratteristiche per dire qualcosa di più dei partiti tradizionali.

Le liste civiche per loro natura ascoltano, valutano idee proposte e progetti provenienti anche dalle parti politiche avverse, lo fanno proprio perché il solo e unico obiettivo è quello di cercare di migliorare economicamente, socialmente e culturalmente la nostra città.

Non fa parte del nostro DNA stipulare patti e accordi politici (spesso contro natura e ancora se ne stanno facendo) che abbiano come motivo la sola ricerca del consenso; il consenso deve arrivare dal riconoscimento della popolazione riguardo a ciò che è stato prodotto in termini concreti.

Riteniamo pertanto che l’epoca che stiamo affrontando abbia bisogno di modalità politico-amministrative e rapporti sociali meno conflittuali, in ragione della necessità di dare risposte ai cittadini, per quanto possibile in tempi brevi. Le attuali denunce dei grandi movimenti giovanili hanno un significato ben preciso che dobbiamo ascoltare con la giusta attenzione.

Certo non è e non sarà facile ma dobbiamo farci carico tutti di questo problema. Qualcosa è cambiato e non possiamo rimanere fermi in trincea.

Martedì, durante la Conferenza dei Capigruppo, ci siamo incontrati con i vertici della CRISMANI i quali hanno posto i loro problemi relativi all’obbligato trasferimento della loro sede operativa. Se non saranno risolti in tempi rapidi inevitabilmente si determineranno ripercussioni occupazionali. Questa è soltanto una delle ultime difficili situazioni che sono emerse in questo periodo.

Situazione che si protrae dal 2008, che poteva forse essere risolta prima se solo ognuno dei protagonisti (Autorità Portuale e Crismani) avesse posto sul tavolo la disponibilità a risolvere il problema.

Iniziamo il 2012 con il solo 9% di presenza di industria sul nostro territorio. Questa percentuale è fuori da ogni logica economica: lo sviluppo, se continuiamo così, sarà un miraggio, dobbiamo invertire la tendenza.

L’amministrazione comunale e il Sindaco in prima persona si sta muovendo con grande impegno e determinazione e speriamo che quest’impegno sia compreso dalla regione e dal governo nazionale.
Il ministro Clini ha lanciato segnali incoraggianti in questo senso.

Le notizie di oggi per quanto riguarda alcune aree EZIT fanno ben sperare.

Tutto questo però non basta. La nostra città, il Comune e conseguentemente la Provincia devono poter contare sulla dinamicità, la collaborazione e la disponibilità attiva degli enti interessati, delle categorie economiche e sociali. Le dichiarazioni d’intenti non accontentano più nessuno e non riescono a soddisfare gli emergenti bisogni della popolazione.

Ci aspetta un grande e impegnativo lavoro, temi come questi ci metteranno alla prova: FERRIERA, SERTUBI, DIACO, ALCATEL, settore costruzioni, commercio, artigianato, portualità, logistica (tenendo conto di alcuni progetti che potrebbero già avviarsi come la Piastra Logistica, bonifiche e Parco del Mare)

La formula per ridare sviluppo alla nostra città non è una cosa magica, sconosciuta e irraggiungibile, si tratta solo di iniziare a lavorare tutti assieme per un solo unico obiettivo...Trieste.

Non abbiamo tempo, le nuove generazioni non possono pazientare ancora.

Gli auguri alla città sono certamente scontati e credo comunque saranno bene accolti ma non sono sufficienti.

Congiuntamente agli auguri, auspichiamo che tutti coloro che hanno ruoli di responsabilità politicha e amministrativa, gli enti, le categorie economiche e sociali si rinsaldino nell’unico elemento che non deve dividere...l’interesse per Trieste e il suo futuro.


Ultime notizie:

Apprendo con molta preoccupazione la situazione che stanno attraversando i lavoratori della rete televisiva TELEQUATTRO e le gravi conseguenze che andranno a pesare sulle loro famiglie. Anche in questo caso non basta la solidarietà. Come Consiglieri comunali, cercheremo di saperne di più coinvolgendo anche il Consiglio per tentare di evitare questo ulteriore colpo all’occupazione e all’economia della città.

ACI (Automobile Club Italiano): altra situazione di riduzione del personale per la chiusura della sede in Corso Cavour...non c’è giorno che si non annuncino eliminazioni di posti di lavoro.
Stiamo attraversando un vero dramma.


Roberto Decarli,
consigliere comunale per la lista "Trieste Cambia"

Richiesta di audizione in consiglio comunale del Presidente dell’ EZIT


Al Presidente del Consiglio comunale
dott. Iztok Furlanic

Oggetto: richiesta di audizione in Consiglio comunale del Presidente dell’EZIT sig. Dario Bruni - bonifiche e caratterizzazioni nelle zone SIN


Egregio Presidente,

l’attuale situazione di conclamata stagnazione economica e di sviluppo del nostro territorio deve spingere sia chi ha responsabilità politiche amministrative ma anche coloro che rappresentano le categorie economiche a tentare di rimuovere ogni ostacolo di carattere burocratico e finanziario affinchè si possa proporre il nostro territorio come sede di progetti imprenditoriali, cosa attualmente non realistica;

La limitatissima disponibilità di aree in particolare nella zona industriale di Trieste, inclusa quasi totalmente nelle zone SIN (sito di interesse nazionale), blocca ogni possibilità di sviluppo per la nota situazione di inquinamento dei terreni

La necessità di bonifica delle aree interne al perimetro SIN è conosciuta da tempo,ed è meritoria l’evidenza data dalla cronaca di questi giorni su una situazione che si trascina da troppi anni, penalizzando l’intera provincia di Trieste. Non è ragionevolmente accettabile che dal 2003 ad oggi ancora non sia stato definito nessun accordo con lo Stato e non sia stato fatto niente; infatti da poco la Regione pare abbia autorizzato EZIT ad iniziare l’analisi dei terreni.

In ragione a quanto sopra descritto e per avere ulteriori e certe informazioni sulla generale e annosa situazione delle bonifiche incluse nel perimetro SIN, argomento fondamentale per lo sviluppo della nostra città, sarebbe quanto mai utile e interessante capire dal diretto interessato, il Presidente dell’EZIT sig. Dario Bruni,l’attuale e futura situazione del sito in oggetto;

In osservanza a quanto dettato dallo Statuto art. 6 punto 16 (Obiettivi fondamentali) e dal Regolamento comunale art.30 (Interventi di terzi) La invito, sig. Presidente, a predisporre quanto prima in Consiglio comunale un’audizione del Presidente dell’EZIT .


Roberto Decarli,
consigliere comunale per la lista "Trieste Cambia"

Mozione urgente sull'interruzione del servizio CUP


PREMESSO che al primo punto degli obiettivi fondamentali perseguiti dal Comune di Trieste vi è il diritto alla salute per tutti gli abitanti, funzionale al quale vi è l'impegno delle istituzioni a facilitare, in termini temporali e burocratici, l’accesso da parte del cittadino sia alle cure medico specialistiche che alle pratiche finalizzate alla prevenzione ed al mantenimento della salute della popolazione;

PRESO ATTO che l'associazione che rappresenta i proprietari di farmacie insediate nel territorio di Trieste aveva stipulato con l'azienda sanitaria nel lontano 2001 una convenzione, diretta ad offrire alla cittadinanza l'opportunità di prenotare le visite specialistiche e diagnostiche presso le 66 farmacie della nostra provincia, cosa che aveva sgravato i cittadini dal recarsi presso i distretti sanitari o gli ospedali del territorio;

RILEVATO che questa modalità di prenotazione si è confermata nel corso degli anni parte integrante del sistema e le oltre 200.000 prenotazioni del 2010 lo confermano;

TENUTO CONTO dell'alta percentuale di persone anziane residenti nella nostra provincia che sperano si continui usare il sistema di prenotazione presso le farmacie perché tale sistema, grazie all'insediamento capillare delle farmacie sul nostro territorio, ha obiettivamente facilitato il loro vivere;

CONSIDERATO che l'azienda sanitaria ha già eliminato alcuni servizi che venivano svolti dalle farmacie (la distribuzione dei farmaci salva vita) ed ora pare non voglia neanche riconoscere quel minimo di remunerazione del servizio prenotazione (CUP) richiesto, cosa che determinerà la chiusura del servizio a partire dal giorno 5 del c.a, penalizzando di fatto la popolazione triestina;

RITENUTO che è compito degli amministratori pubblici rappresentare gli interessi dei cittadini tutti, delle categorie professionali e delle imprese, senza negare la possibilità di ricercare la via migliore per contenere i costi della spesa sanitaria, ma contemporaneamente tentando di evitare che operazioni di questo tipo penalizzino la parte più debole della popolazione;


in ragione di tutto questo

SI INVITA
IL SINDACO E L'ASSESSORE COMPETENTE


a farsi carico di questa situazione e quindi trasmettere alla Regione e all'Azienda Sanitaria Triestina e all'Associazione che rappresenta i proprietari di farmacie del nostro territorio la preoccupazione del Comune di Trieste se come annunciato verrà sospeso il servizio;

a verificare ogni possibilità per elaborare un accordo con le parti sopra citate per mantenere il servizio di prenotazione al fine di non recare gravi disagi alla cittadinanza, ricordando infine che mentre a Trieste si sta chiudendo questo servizio da anni sperimentato, in altre province della regione lo si sta iniziando, con sicura soddisfazione per quelle popolazioni.


Roberto Decarli,
consigliere comunale per la lista "Trieste Cambia"


PS: la mozione è stata sottoscritta da tutto il centrosinistra

Per il il mio compleanno ho ricevuto un meraviglioso regalo dal Presidente Berlusconi, cosa che ho molto apprezzato...


Mozione: Educazione, tutela e informazioni alle giovani generazioni sulle malattie sessualmente trasmissibili


PREMESSO che la tutela della salute è compito preminente dello Stato (art. 32 della Costituzione), fatto proprio e assunto come primo obiettivo fondamentale per garantire la qualità della vita dei cittadini dal Comune di Trieste all'art. 6 dello Statuto;

CHE tutela della salute significa anche informare ed educare capillarmente i cittadini ed in particolar modo le giovani generazioni, in conseguenza alle limitate e non adeguate informazioni sulle malattie sessualmente trasmissibili in loro possesso;

RITENUTO che è anche responsabilità e compito delle amministrazioni pubbliche prossime al cittadino, nel caso nostro il Comune di Trieste, informare e formare adeguatamente i giovani cittadini ad un’idonea educazione all’affettività e sui metodi di protezione e prevenzione;

PRESO ATTO dei dati allarmanti, rilevati dall'attività di studio e monitoraggio della Clinica Ostetrica e Ginecologica di Igiene - Medicina Preventiva dell'IRCCS Burlo Garofolo e recentemente pubblicati sul quotidiano locale, i quali fanno emergere che buona parte dei giovani (15-18 anni) sono profondamente ignari su quali siano le malattie sessualmente trasmissibili e come da queste ci si può proteggere;

SENTITO IL PARERE e VALUTATI i dati del Centro di Malattie a Trasmissione Sessuale, del Dipartimento delle Dipendenze dell’Azienda per i Servizi Sanitari n.1 “Triestina” e del reparto di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Triestina;

CONSIDERATO il comune pensiero, ormai diffuso, che il VIRUS HIV sia il solo virus pericoloso, mentre invece esistono numerose altre infezioni sessualmente trasmissibili gravi e dalle conseguenze importanti, sia in termini di cancerogenicità sia di sterilità, nonché favorenti la diffusione dello stesso virus HIV, che si possono contrarre fin dall'adolescenza in mancanza di un'adeguata educazione sessuale e conoscenza delle misure di protezione;
preso atto di questa preoccupante situazione, si ritiene indispensabile ed obbligata un'azione incisiva da parte del Comune di Trieste, attraverso una campagna informativa che si serva di tutti i mezzi di comunicazione, in particolare quelli più vicini ai giovani (le radio private, il web) congiuntamente con i sanitari specializzati in queste problematiche del Centro di Malattie a Trasmissione Sessuale, del Dipartimento delle Dipendenze dell’ Azienda per i Servizi Sanitari n.1 “Triestina”, della Clinica Ostetrico-Ginecologica dell’IRCCS Burlo Garofolo e del reparto di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Triestina


In ragione di tutto questo,
SI INVITA L’ASSESSORE COMPETENTE


- a farsi carico dell'attuale situazione riferita alla preoccupante diffusione delle Malattie Sessualmente Trasmissibili ed altre patologie collegate all'attività sessuale tra i giovani;

- attivare, in relazione a quanto descritto in premessa, un’ampia e capillare campagna di informazione tra i giovani a tutela della loro salute e ad un’adeguata educazione all’affettività attraverso tutti i mezzi di comunicazione ( carta stampata, manifesti, internet, televisione e radio), coinvolgendo in questa azione l'Ordine dei Farmacisti,le Farmacie comunali ed i medici/pediatri di libera scelta.


Roberto Decarli,
consigliere comunale per la lista "Trieste Cambia"