mercoledì 21 settembre 2011

Curiosità...


Il gruppo consiliare del POPOLO DELLE LIBERTA’ pare non voglia farsi rappresentare dal simbolo che ha contraddistinto il loro partito alle ultime elezioni amministrative. Infatti nessuno dei componenti del gruppo lo usa in forma integrale o non lo usa proprio.

Il simbolo originale apparso su tutti i manifesti durate il periodo elettorale e presentato agli uffici competenti è cosi composto: “sfondo azzurro con la scritta IL POPOLO DELLE LIBERTA’ con una fascia tricolore che separa nella parte inferiore la scritta BERLUSCONI PER ANTONIONE".

Il consigliere nonchè cavaliere Bucci nei documenti che presenta in consiglio comunale usa un simbolo modificato, all’interno del quale scompare la scritta PER ANTONIONE che viene invece sostituita dalla parola PRESIDENTE riferita al sovrastante BERLUSCONI.

Mentre il simbolo del consigliere Rovis, presente in tutti suoi documenti (mozioni, interrogazioni, etc...) riprende soltanto il nome del partito con sotto la fascia tricolore, omettendo sia BERLUSCONI che ANTONIONE.

Si potrebbe pensare che Bucci voglia dissociarsi da Antonione mentre Rovis da tutti e due. Di questi tempi tutto può accadere. Per rappresentare lo strano atteggiamento di questi due noti
consiglieri comunali credo si possa fare riferimento a due metafore: "un pollo senza penne è comunque sempre un pollo" e "mescola pure le uova ma la chioccia è sempre quella". A volte mimetizzarsi e cercare di confondersi (e confondere) serve davvero a poco.


Roberto Decarli,
consigliere comunale per la lista "Trieste Cambia"

domenica 18 settembre 2011

Opposizione all'attacco: fanatici e patetici


Con che coraggio parlano coloro che hanno sprecato 10 anni di amministrazione ? siamo nel 2011 ma dal punto di vista sociale, economico e occupazionale è come se fossimo nel 2001.
Questa è l'eredità del centrodestra.

Durante la passata amministrazione si sono usate le commissioni speciali perchè le tradizionali commissioni permanenti gestite dalla maggioranza non erano all'altezza della situazione. Poi si è visto che pure le commissioni speciali non sono riuscite ad ottenere quello che si sperava.
Noi, a differenza del centrodestra, vogliamo le commissioni pubbliche in modo che tutti sappiano di cosa parliamo e quali sono le nostre idee per la città, senza nascondere niente a nessuno: questo vale per l'occupazione (tema a noi e a me molto caro, nonostante le reiterate fandonie strombazzate da un aspirante capogruppo berlusconiano) ma soprattutto per le aziende partecipate. Il confronto pubblico con le commissioni speciali (le cui sedute non sono pubbliche) non può essere fatto. Che senso ha parlare di occupazione se al tavolo non possono partecipare i cittadini, i lavoratori in CIG o i genitori di numerosi giovani precari assieme ai sindacati e ai responsabili delle imprese ?

Capisco che l'attuale opposizione vorrebbe continuare a discutere di questi problemi senza la presenza dei cittadini (come d'altronde ha sempre fatto in maggioranza) ma noi dobbiamo essere trasparenti e aperti alla città su temi importanti come l'occupazione e le aziende partecipate, come pure su altri temi che coinvolgono direttamente e indirettamente la città.
L'opposizione evidentemente si trova meglio con le commissioni secretate (come nel caso del Piano Regolatore) e preferisce parlare delle aziende partecipate che invece non ha controllato in alcun modo quando era maggioranza. Loro vorrebbero sentire dai manager (che loro hanno nominato) che tutto va bene, noi vogliamo sentire un recosonto pubblico sulla situazione attuale.

Questa opposizione ha amministrato la città per 10 anni lasciandoci in eredità un'infinità di problemi irrisolti a causa della sua incapacità politica e amministrativa. Ora le stesse persone attaccano, polemizzano e vorrebbero una soluzione ai problemi in 3 mesi. Sono patetici e fanatici come il loro ispiratore nazionale.


Roberto Decarli,
consigliere comunale per la lista "Trieste Cambia"